sabato 8 marzo 2008

Francesco Amato, l’estro e la creatività di un fuoriclasse









Intervista esclusiva realizzata l’8 marzo 2008 da Ilaria Solazzo a Francesco Amato per ‘castzine’.

Francesco Amato ha 30 anni, è nato a Torino e vive a Bra in provincia di Cuneo.
Dopo numerose esperienze cinematografiche come fotografo di scena e aiuto regia nel 2000 ha realizzato il cortometraggio ‘Quanto ti voglio’.
Ha frequentato a Bologna il DAMS e sta frequentando il corso di regia presso la Scuola Nazionale di Cinema.




D. Quando e come è nata la sua passione per il cinema?
R. La mia passione per il cinema la devo a mio padre, un uomo che mi ha fatto crescere con dei valori e con l’amore per l’arte.
D. Suo padre che persona è?
R. E’ un medico appassionato di fotografia, che mi ha trasmesso l’attenzione alla persona legata all’immagine.
D. Quanti e quali ostacoli ha dovuto superare per arrivare fin qui?
R. E’ successo tutto in maniera naturale.
Il cinema è stata un’occasione per superare le mie insicurezze.
Gli ostacoli quotidiani mi sono serviti per superare le difficoltà.
D. Quante sceneggiature ha scritto?
R. Ho scritto sceneggiature solo per i miei film, non ho mai scritto sceneggiature per altri.
D. Le piacerebbe aprire una sua casa di produzione?
R. Si per essere finanziariamente indipendente.
Una mia società di produzione la farei vertere sul settore audiovisivo per poi raggiungere obiettivi cinematografici sempre più importanti.
D. Com’è stato lavorare con Pupi Avati?
R. E’ stato interessante, perché grazie a lui ho scoperto un nuovo modo di fare cinema.
Di Pupi mi ha colpito la sua calma e la sua facilità nel prendere le decisioni sul set.
Avati è un grande professionista ed un uomo pacato e serio che trasmette serenità ai suoi collaboratori.
D. In quale set ha lavorato con lui?
R. Sono stato assistente di produzione e capogruppo comparse per il film “Il cuore altrove”.
D. E’ stato aiuto regista di…?
R. Luca Guadagnino nello spot “Vis-Volontariato Internazionale per lo Sviluppo”.
D. Ha mai dato vita ad un documentario?
R. Si nel 2003 ho realizzato il documentario ‘Questa è la mia terra’, basato sul lavoro dei cittadini stranieri in Italia.
D. Opere di cui si è occupato?
R. “Quanto ti voglio” , “Figlio di penna”, “Vietato sostare sul portone”, “Ciao Alberto”, “Questa è la mia terra” e “Autoritratto”.
D. Chi sono le attrici che vorrebbe dirigere nel suo prossimo lavoro? Perché?
R. Antonia Liskova e Valeria Golino, perché oltre ad essere due belle donne sono apprezzate nel settore cinematografico, in quanto seducenti, sexy e brave nel loro mestiere.
D. Quale genere cinematografico predilige? Perché?
R. Da spettatore il genere fantascienza, perché è l’unico che mi fa dimenticare il lato tecnico dell’essere regista.
In qualità di regista mi piace produrre commedie sentimentali intelligenti.
D. I colleghi che apprezza maggiormente?
R. Leonardo Pieraccioni, Francesco Nuti, Carlo Verdone e Paolo Virzì per l’Italia e tra gli stranieri Woody Allen.
D. Stato attuale?
R. Sono single, concentrato sulla mia professione.
Ho convissuto per tanti anni con la mia ex ragazza ed ora non mi sento pronto a cominciare una nuova love story.
D. Il rapporto con la sua famiglia?
R. Ottimo, anche se ci si vede poco.
D. Premi vinti?
R. Nel 2001 ho diretto il cortometraggio “Figlio di penna”, con il quale ho vinto il premio Jameson al Torino Film Festival come miglior cortometraggio italiano ed il premio Fice al concorso per cortometraggi “Visioni Italiane” di Bologna.
D. Impegni attuali?
R. Terminare il trasloco che sto effettuando e …finire di scrivere il copione dal titolo provvisorio ‘Il senatore’.
D. Un saluto per le amiche di ‘INTERVISTANDO’.
R. Tanti auguri a tutte le donne che oggi leggeranno questa intervista.