venerdì 25 luglio 2008

Vito Daniele e il suo Discobolo





Intervista esclusiva realizzata il 25 Luglio 2008 da Ilaria Solazzo a Vito Daniele per ‘castzine’.

Vito Daniele, appassionato di musica, è un uomo volitivo ed allo stesso tempo dotato di discrezione ed amore per la vita che riserva nella musica.
In quest’epoca di volgarità, superficialità e ignoranza si trova a dover fare i conti giorno per giorno con un mondo diverso da quello in cui ha sempre creduto quando era un ragazzino.
Potrete leggere ciò che mi ha raccontato con entusiasmo durante il ‘questionario’ di “Intervistando”, naturalmente rivisto e corretto per il simpatico Vito, marito padre e nonno affettuoso e premuroso.


D. Ciao Vito, come stai?
R. Ciao Ilaria, sto bene e ti ringrazio per avermi reso protagonista di un’intervista sul sito del dottor Morelli.
D. Iniziamo se per te va bene la nostra chiacchierata, ok?
R. Sono pronto…partiamo.
D. Per te che cos’è la musica?
R. La musica per me è un qualcosa che sento dentro che fa parte dei miei sentimenti e delle mie emozioni.
Spesso associo le canzoni ad eventi che sono successi nella vita, (sia positivi che negativi), ed a volte riascoltando quei brani musicali mi riemergono ricordi che mi colpiscono a livello emotivo nel mio io più profondo…basti pensare che ascoltando certi generi di musica riesco a scaricare la tensione accumulata in periodi di stress.
Ad esempio Claudio Baglioni per gli argomenti trattati nei testi delle sue canzoni mi aiuta a sognare.
La canzone "Questo piccolo grande amore" è favolosa.
Altri artisti che mi hanno lasciato le loro melodie in testa sono Zucchero, Celentano, Venditti, Renato Zero, ecc…, ma sicuramente ci sono persone che non la pensano come me, gente a cui la musica, non fa ne caldo ne freddo.
D. Ma tra i nomi citati il tuo preferito chi è?
R. Io sono un fan di Zucchero che per me, sinceramente, è un mito, una leggenda della musica.
La canzone che adoro tra tutte è "Cosi Celeste".
D. Con chi hai avuto una sincera collaborazione artistica?
R. Con Peppino Di Capri in occasione della registrazione del disco del Canto Antico della Nostra Terra, e del Bassista Van Earl Patterson in occasione della registrazione del disco di Carmelo d'Errico.
D. Quali sono state le case discografiche che hanno distribuito i tuoi prodotti discografici a livello nazionale?
R. La R.C.A. di Roma e Casa Ricordi di Milano.
D. Essendo stato per 49 anni nel commercio musicale, siamo certi che hai conosciuto tanti VIP, chi sono stati gli artisti che hai ospitato presso il 'Discobolo'?
R. Il cantautore Lucio Dalla, il cantante Little Tony, il gruppo musicale 'I Rockers', il duetto Franco I e Franco IV, il cantautore Sergio Endrigo, il cantante Nico Fidenco, il cantautore Gianni Togni, il cantautore Gianni Meccia, il cantautore Mimmo Cavallo, la cantante Louiselle, il cantautore Tony Bungaro, il cantautore Jean Michel Francois, il cantautore Gino Santercole e il cantautore Ricki Gianco appartenenti al Clan Cementano, il cantautore Luca Sardella e tanti altri Artisti noti e meno noti.
D. Dunque solo professionisti in ambito musicale?
R. Assolutamente no, ho avuto il piacere di conoscere e far conoscere ai miei clienti anche l'attrice e cantante Lena Biolcati, Franco Dani un ottimo attore di fotoromanzi e il simpatico attore comico cinematografico Pierino.
D. Dei cantautori che si sono esibiti nel tuo locale il ricordo più bello a chi è legato?
R. Certamente al cantautore brindisino Tony Bungaro, persona con una forte sensibilità verso l'arte.
'Guardastelle' meritava di vincere il festival di Sanremo 2004.
D. In passato hai mai ricevuto premi per l'attività discografica svolta nel tuo territorio d'origine?
R. Si, il premio ‘CORTESIA’ ricevuto dal Comune di Brindisi e la ‘MEDAGLIA D'ORO’ dalla Camera di Commercio di Brindisi.
D. Chi sono i tuoi cantanti preferiti?
R. Claudio Baglioni, Adriano Celentano, Antonello Venditti e Zucchero.
D. Ti suddivido la musica in classica, leggera e jazz, associami cortesemente ciò che ti viene in mente pensando in ordine alle varie categorie.
R. Con il genere musicale classico mi sovviene subito risponderle Bach e Mozart.
Per la musica leggera: New Age e Canti Gregoriani, mentre per il genere musicale jazz la Fusion Jazz.
D. La musica è la tua unica passione?
R. No, vi è anche la letteratura. Lo scrittore che prediligo è William Shakespare.
D. Quindi ti piace Shakespeare, ma quale tra le sue opere preferisci?
R. 'Sogno di una notte di mezza estate' ed ‘Amleto’.
Il monologo dell'Amleto fa di Shakespeare non solo un drammaturgo, ma un perfetto conoscitore della mente umana con i suoi interminabili dubbi, le sue tensioni, le sue ossessioni.
Le sue opere rimarranno nei secoli letture incomparabili.
D. Dopo tanto lavoro ti sei distaccato dalla professione svolta per anni per dedicarti alla tua famiglia ed ai tuoi hobby.
Racconta ai lettori di “Intervistando” come trascorri il tuo tempo libero da quando sei in pensione.
R. Quando non si lavora il tempo a disposizione è notevole e per non annoiarsi è opportuno impiegarlo al meglio frequentando come faccio io tanti corsi che tra loro non hanno nulla in comune, ma che mi affascinano.
Ho studiato inizialmente inglese ed informatica, per poi approcciami alla computer grafica e fotoritocco, al turismo culturale ed enogastronomico…ed alla teologia.
D. Che rapporto hai con internet?
R. Ottimo. Mi serve per tenermi sempre aggiornato; se non lo consulto ogni giorno temo di perdermi qualcosa…
lo uso per cose serie e per svago.
D. Ho saputo che ti sei lasciato travolgere anche dal fascino della macchina da presa, è vero?
R. Ebbene si, devo ammetterlo, ho preso parte al cortometraggio 'La motobarca' del regista Simone Salvemini, perché volevo imparare alcuni trucchi del mestiere.
D. Se dico la parola sceneggiatura, a cosa pensi?
R. Al corso che ho svolto nell'estate 2007 in Puglia con i maestri della scuola Holden di Torino.
D. Che rapporto hai con la televisione?
R. Il mio rapporto con la TV è cambiato con gli anni, è altalenante, a volte pessimo, altre idilliaco.
D. I tuoi numeri fortunati sono?
R. Sono tre: il 4, il 13 ed il 17.
D. Di che segno zodiacale sei? Il tuo ascendente?
R. Sono Vergine ascendente Vergine e come tutte le persone del mio segno zodiacale ho la necessità di esaminare ogni aspetto della mia vita nei minimi dettagli, infatti sono sempre un uomo molto controllato e prudente.
D. Cosa pensi delle donne?
R. Io penso che le donne siano il motore della vita e credo ciecamente che bisogna farlo capire a chi, purtroppo, non ha ancora compreso la loro importanza.
D. La tua attrice preferita chi è?
R. Monica Bellucci, attrice bellissima e perfetta in tutto.
D. Il regalo più bello che tu abbia mai ricevuto?
R. (sorride). E’ difficile dirlo così al volo, ma lo dico dal punto di vista affettivo: i miei nipoti…sono loro il dono più bello ricevuto dai miei figli. Vederli crescere belli e sorridenti mi riempie il cuore di gioia.
D. La qualità che preferisci nei tuoi amici?
R. L’agilità mentale.
D. E’ possibile essere realmente felici?
R. La felicità è una condizione che varia da soggetto a soggetto, perché ogni uomo è costantemente costretto ad interagire con l’ambiente esterno in cui è immerso in modo differente.
D. Progetti per il futuro?
R. Ma…visto che il cinema mi affascina tanto, spero di poter avere nuove esperienze in questo ambito.
D. Ti va di salutare gli amici di ‘castzine?
R. Certamente, (sorride).
Auguro a tutti voi, come disse Oscar Wilde, di vivere la vita come un’opera d’arte.

giovedì 10 luglio 2008

Antonio Solidoro, il manager del Mediterraneo Art Festival




Intervista esclusiva realizzata il 10 Luglio 2008 da Ilaria Solazzo ad Antonio Solidoro per ‘castzine’.

Antonio Solidoro, personaggio cardine del Mediterraneo Art Festival “Premio la Vela Latina”, è un uomo fortemente motivato e convinto che lavorare seriamente ripaghi delle fatiche spese in energia vitale e materiale.
Persona libera, colta ed intelligente è un brillante innovatore.
Sorridente, cordiale e professionale incarna perfettamente il ruolo del manager moderno.

D. A chi è venuto in mente di dar vita al ‘Mediterraneo Art Festival’?
R. Sinceramente è una idea di Giorgio Tricarico che possiamo considerare il Patron della manifestazione, è lui che ha trascinato in questa esperienza prima lo scenografo e pittore Pino Nardelli e poi me, in una iniziativa che ormai da tempo immaginava di fare nella nostra città.
D. Per quale motivo il premio ha preso il nome di ‘La vela latina’?
R. Anche la Vela Latina , si unisce al pensiero iniziale di Giorgio, è un emblema della nostra città d'acqua, importante mezzo di trasporto usato in tempi lontani sia per la pesca ma anche per il trasporto delle merci.
Le vele spiegate al vento, verso un orizzonte segnano il cammino e per noi simboleggiano una rotta precisa e determinata proprio come la carriera di un personaggio che fortemente vuole riuscire e alla fine si afferma nella sua professione.
D. Qual è l’intento di questa manifestazione?
R. La manifestazione nasce per dare un riconoscimento a persone che hanno un merito professionale sia esso nel mondo artistico, culturale, imprenditoriale o altro.
Anche questa seconda edizione abbiamo premiato perone della nostra terra.
Quasi tutte affermate e molto conosciute altrove e per noi è doveroso renderle note anche nella nostra città.
D. Oltre a lei che è colui grazie al quale è stato possibile realizzarlo a chi si sente di dover dire grazie?
R. Per ora , oltre agli amici Giorgio Tricarico e Pino Nardelli che insieme allo staff organizzativo sono il cuore della manifestazione, mi sento in dovere di ringraziare in maniera particolare e calorosa gli Sponsor.
Sono loro che effettivamente ci hanno permesso di realizzare questi primi due progetti ed è a loro che noi dobbiamo ringraziare,
ma senza dimenticare l'importante patrocinio e promozione della Regione Puglia tramite l'Assessorato al Mediterraneo.
Voglio ricordare che l'assessore Silvia Godelli ha partecipato alla nostra prima edizione ed ha sostenuto anche la seconda edizione. Abbiamo ricevuto parole di apprezzamento e di stime proprio dalla dott.ssa Godelli che ringraziamo pubblicamente.
D. Quest’ iniziativa lodevole è alla sua seconda edizione, rispetto allo scorso anno la location è differente, come mai avete ritenuto opportuno collocare il tutto in un teatro?
R. La scelta è stata condizionata da problemi di baget, quest'anno non abbiamo avuto il medesimo sostegno della precedente manifestazione e tantomeno potevamo far fronte ai notevoli costi che comporta organizzare una manifestazione all'aperto come quella prodotta l'anno scorso nel porticciolo turistico.
E' quindi è stata una scelta voluta altrimenti avremmo dovuto rinunciare e questo sarebbe stato un danno maggiore per la città e per tanti che si aspettavano da noi una seconda edizione.
D. Quando ha avuto il suo primo approccio con il ‘Mediterraneo Art Festival’? Perché?
R. Fin da subito gli amici Giorgio e Pino mi hanno voluto coinvolgere , la manifestazione è nata da una idea su carta divenuta un progetto e trasformata in realtà il perché lo dovresti chiedere agli amici che mi hanno coinvolto.
Per me è stata una prima esperienza in questo settore diventata poi una sfida a cui ho creduto fortemente, perché ho visto la bontà dell'idea, la volontà delle persone che mi circondavano.
D. Coordinare ed organizzare un progetto di tale entità cosa apporta alla sua persona? Ed al suo lavoro?
R. L'impegno è notevole alla fine resta solo una grande soddisfazione testimoniata dalle persone che partecipano ed apprezzano lo sforzo organizzativo e la bontà della serata offerta.
Grande entusiasmo lo percepiamo proprio dalle persone che noi premiamo e dai loro cari che apprezzano con gioia questa dimostrazione di stima ed affetto.
Il mio lavoro è tutt'altro, l' associazione di categoria ‘Confartigianato’ che dirigo, si occupa di tante altre attività e servizi,
questa manifestazione rientra in un programma rivolto al sociale al quale noi dedichiamo molta attenzione.
D. Brindisi è una città che ha voglia di crescere, di mettersi in gioco, di emergere, lei ritiene che la vostra idea possa dare una mano in questo alla cittadinanza?
R. Io penso che ogni iniziativa privata insieme a quelle della pubblica amministrazione, possano essere un valido contributo per la crescita di un territorio.
Brindisi è una città che merita di crescere, tutti dobbiamo contribuire nel nostro piccolo affinché questo si verifichi.
D. Pensa che il pubblico ha apprezzato ed apprezzi i sacrifici fatti da ognuno di voi per l’attuazione di questo premio innovativo?
R. Ora che abbiamo celebrato anche la seconda edizione, posso affermare con certezza che la manifestazione è stata molto apprezzata e già oggi ci invitano in tanti ad organizzare una terza edizione.
D. Progetti per il futuro?
R. Progetti ce ne sono tanti, spesso mi vengono proposti dall'esterno del nostro sistema.
Personalmente non dico mai di no, ma ad ogni progetto bisogna dare le gambe e spesso le persone si aspettano che tu faccia quello che loro hanno pensato e magari poi godersi i risultati, purtroppo non funziona così.
Sicuramente cercheremo di lavorare fin da subito per una terza edizione del ‘Mediterraneo Art Festival’, ma abbiamo anche intenzione di organizzare qualche altro evento nell'ambito della moda, ma preferisco non parlarne.
D. Sogno nel cassetto?
R. I sogni sono una bella cosa, ma spesso lontana dalla realtà.
Mi accontento di vivere la vita che sto vivendo già ricca di soddisfazioni personali ed ampiamente impegnata professionalmente.
Se dovessi vincere al superenalotto ..........

martedì 8 luglio 2008

Sebastian Gonzalez, DJ a Ciccio Riccio



Intervista esclusiva realizzata l’8 Luglio 2008 da Ilaria Solazzo a Sebastian Gonzalez per ‘castzine’.

Ho incontrato l’artista Sebastian da sempre intento a perseguire il suo unico obiettivo: "far divertire la gente".
Seb, (come lo chiamano gli amici in radio), ha gentilmente risposto alle mie domande sul suo lavoro e sui suoi progetti futuri.

Sebastian Gonzalez è nato il 15 gennaio 1979 a Quito, Equador da padre cileno e da madre francese.
Seb ha fatto della multiculturalità un suo pregio.
Fino ad ora ha vissuto in cinque paesi ed è approdato nella città di Brindisi dove vive con la sua compagna e la loro bella bambina.
Gonzalez ha deciso di fare della musica la sua vita: suona il basso in maniera sublime ed è tecnico del suono. Sebbene sia aperto a tutti gli stili di musica, cerca soprattutto l'avanguardia e la bellezza tecnica.

D. Ciao Sebastian, quando hai deciso di diventare DJ?
R. Ciao Ilaria, anzi tutto devo dirti che non mi considero un DJ, nel senso che chi fa generalmente questo mestiere insegue determinate cose che non sempre combaciano con quelle che cerco io.
Per me la radio è un mondo bellissimo, perché mi da la possibilità di comunicare in un modo che altri mezzi anche più popolari non riescono ad avere.
D'altra parte in un certo modo io ho incentrato la mia vita nella musica.
Lavorare in un emittente mi permette di stare sempre in contatto con tante cose che riguardano il mondo musicale.
D. C'è qualche DJ del passato (o del presente), un punto di riferimento, cui ti ispiri nell'affrontare il tuo lavoro?
R. Guarda, sì e no, nel senso che mi piace molto ascoltare il lavoro di altri DJ per coglierne elementi interessanti.
Ricordo anche il lavoro di un paio di personaggi molto importanti per la scena rock-alternativa in Cile,
effettivamente forse di loro ho cercato di prendere il modo di entrare nel mondo musicale per raccontarlo da dentro, ma non posso dire di avere un riferimento in particolare.
D. Come e quando è nata la tua passione per la musica?
R. In un certo senso è stata sempre presente, perché i miei genitori hanno sempre ascoltato tanta musica e io sin da piccolo mi sono trovato in mezzo a suoni che venivano da tutto il mondo.
Poi quando ho compiuto 12 anni ho deciso di buttarmi nella musica e quindi ho imparato a suonare prima la chitarra e poi il basso, che sono delle mie passioni.
D. C’è un disco che ti ha particolarmente segnato?
R. Sicuramente uno dei mie tratti caratteriali è quello di non aver delle icone assolute.
Ci sono dei dischi che mi hanno segnato, che rappresentano un'epoca particolare della mia vita, ma mi è impossibile scegliere uno solo.
Posso nominarti il Led Zeppelin 4, il Seventh son of a seventh son dei Iron Maiden, il Awake dei Dream Theatre, il Discipline dei King Crimson e di recente un disco chiamato "Hungría" di un bravissimo cantautore elettronico cileno che si chiama Gepe.
D. Come definiresti la musica che proponi nel tuo spazio in radio?
R. Allora, anzi tutto chiarisco che in questi momenti dispongo di due spazi molto diversi in radio: il primo è una trasmissione di richieste ed il secondo, che è quello che mi da più soddisfazioni, è una trasmissione che si chiama "Ciccio es Riccio" che si occupa di musica proveniente dal mondo iberoamericano.
Dunque non posso dare una definizione a quella musica, perché propongo con la stessa facilità un pezzo rock come uno elettronico o come una salsa, l'importante è che provenga da questa porzione geografica.
D. Come reagisce la gente quando sei in diretta radiofonica a ‘Ciccio Riccio’?
R. La cosa bella della radio è che le reazioni che riesci a coglierle, perché sono diversissime.
Senz'altro per il mio accento, il primo impatto è quello di sentire un qualcosa di esotico, dopo di che c'è chi trova tranquillità e gioia nella mia voce, come chi forse non riesce ad entrarvi in sintonia.
D. Parliamo dell'estate, hai in mente di proporre qualcosa di particolare per il tuo pubblico?
R. Domenica 6 Luglio ho festeggiato le prime 100 puntate della mia trasmissione ‘Ciccio es Riccio’ offrendo uno spazio pieno d'interventi di musicisti e personaggi provenienti da diversi posti del mondo…è stato molto bello.
A livello musicale a me piace la contaminazione e per l'estate credo che le migliore cose sono quei pezzi molto "cool", dove si mescola l'elettronica con la bossa-nova o il tango o il jazz, elegante e fresco.
D. Quale sarà la musica che ascolteremo prossimamente nella tua trasmissione?
R. Come dicevo prima, quello che gira è di tutto, ma ultimamente cerco di portare ad ogni puntata un'intervista, la prossima sarà con un gruppo di Venezuela che si chiama ‘Turbostereo’ che sta tenendo un grandissimo successo.
D. Cos'è cambiato in te dai tuoi esordi? E cosa è cambiato invece nel settore?
R. Allora, per quanto mi riguarda la cosa essenziale è che ho dovuto aprire molto la mia testa.
Prima provavo predilezione per certi generi definiti ed anche se mi reputo una persona abbastanza aperta era facile andare a finire sempre nelle stesse cose.
Con il tempo avendo la possibilità di contattare tanti bravi artisti, ho imparato ad ascoltare tutto con un orecchio neutro, e così ho scoperto tante cose bellissime alle quali forse prima non sarei mai arrivato.
Parlando del settore, invece, da quando ci sto dentro, ovvero da quando ci lavoro, non credo che siano cambiate molte cose.
Credo che la musica a livello globale vive sempre di più un monopolio mostruoso e purtroppo oggi non si parla di talento, ma semplicemente di "prodotto" e dunque quello che interessa è vendere, e le radio sono entrare a far parte di questo.
E' sempre più difficile trovare degli spazi dove si giri musica diversa a quella che si ascolta ovunque.
D. L'avvento di internet e del fenomeno mp3 è stato un bene o un male, a tuo avviso, per la radio?
R. Direi che è un bene, dall'ottica della radio per due motivi:
da una parte internet permette di conoscere delle realtà musicali che prima non avrebbero avuto modo di essere conosciute in tutto il mondo, c'è la possibilità di entrare in contatto più facilmente con gli artisti; d'altra parte anche per la radio internet è una porta aperta a nuovi orizzonti.
Se prima, ad esempio, riuscivi ad essere ascoltato soltanto dove arrivava il segnale della tua emittente radiofonica adesso riesci ad essere seguito da tutto il mondo, basti pensare che la mia trasmissione fino ad ora ha avuto ascolti provenienti da ben quattro continenti diversi.
D. Quali consigli ti senti di dare a chi vuole intraprendere una carriera da DJ?
R. Anzi tutto l'apertura musicale, cioè bisogna essere pronti ad ascoltare di tutto cercando di capire tutto.
Dopo di che sono diverse le cose importanti: la genuinità, la gioia di fare questo mestiere e la capacità di capire.
D. In quale trend ti identifichi?
R. Come sicuramente hai visto fino a questo momento mi è molto difficile cercar di rinchiudermi in certe categorie, cerco di prendere le cose buone di tutto senza buttarmi mai in qualche cosa in particolare.
D. Quali sono i tuoi programmi imminenti?
R. I consueti appuntamenti, cercando sempre di portare nuove cose da far ascoltare.
D. Quali sono i tuoi progetti futuri?
R. Cose concrete al momento non ci sono, ma l'inquietudine si manifesta sempre all'improvviso e così nascono cose nuove.
D. Sogno nel cassetto?
R. Nessuno di così importante da annullare gli altri, ma senz'altro diversi tra loro.

venerdì 4 luglio 2008

Giuseppe Maria Galliano, un conduttore caparbio




Intervista esclusiva realizzata il 4 Luglio 2008 da Ilaria Solazzo a Giuseppe Maria Galliano per ‘castzine’.


Giuseppe Galliano è una persona fantasiosa, corretta ed equilibrata.
E’ un uomo fortemente motivato e convinto che lavorare seriamente giorno dopo giorno ripaghi delle fatiche spese in energia vitale e materiale.
Il dottor Galliano da anni impegnato nell’organizzare show televisivi ed eventi d’arte si è cimentato negli ultimi tempi nella conduzione del format ‘Wine Bar’ da lui ideato.
Questa trasmissione nata nel 2007 con lo scopo di valorizzare contemporaneamente non solo i moltissimi artisti italiani impegnati in vari settori, ma anche i prodotti tipici locali di ogni regione ed i vari scenari che la nostra ricca terra offre, da vigore ad un programma istruttivo e nel contempo spassoso.



D. Che studi ha effettuato per diventare conduttore?
R. Nessuno...non credo esista una scuola specifica.
Ci sono arrivato per caso e per passione. Per me è un gioco, un gioco che oggi mi coinvolge molto, ma pur sempre un gioco.
Sono laureato in giurisprudenza ed ho seguito vari master sia in marketing che in comunicazione d’impresa ed interpersonale.
Oggi sono direttore di un centro studi e consulente di molte aziende nell’area marketing.
Ho fatto inoltre studi approfonditi di antropologia culturale e storia delle religioni ed ho un particolare interesse alla verifica dei così detti fenomeni paranormali; per questa ragione sono divenuto antenna del CICAP l’organismo fondato Da Piero Angela che sostiene la non esistenza di fenomeni non spiegabili dalla scienza.
D. In che anno si è accostato all’arte televisiva?
R. Da circa 20 anni.
D. Quanti programmi ha ideato? Qual è quello di cui è più soddisfatto?
R. Parecchi tra cui ‘Krimini D’amore’ e ‘Dicunt il gioco delle maldicenze’ e ‘Tre motivi ed un mistero’, attualmente in corso di produzione.
D. L’ospite di Winebar che ha gradito maggiormente? Il motivo?
R. Sono molti. Consideri che fino ad ora abbiamo girato 59 puntate e se moltiplichiamo il numero degli ospiti a puntata che sono sei vedrà che si arriva ad un bel numero.
Comunque l’ospite che mi ha intrigato di più è stato Nino Dantonio, un bravo giornalista e scrittore, nonchè cultore della storia del vino e ricercatore di antiche tradizioni.
Ricordo che avvertì subito tra me e Nino un'intesa dialettica particolare che si è poi sviluppata in un vera amicizia.
D. Che differenza c’è tra Galliano persona e personaggio?
R. Nessuna, anzi dicono che io faccio sempre ‘Wine Bar’, anche se sono a cena con i miei amici, che però credo gradiscano molto la mia partecipazione, visto che ricevo continuamente inviti a pranzo ed a cena.
D. Esperto in comunicazione interpersonale e d’impresa, presentatore ed autore di trasmissioni TV, dove trova il tempo per i suoi affetti e i suoi amici?
R. Se per questo faccio tanto altro come le ho già accennato prima.
D. Da adolescente credeva di poter lavorare nel settore spettacolo?
R. Ma io non lavoro nel modo dello spettacolo, mi sento solo un uomo di cultura a cui piace parlare di tutto con tutti.
D. Si sente ancora con Barbara Chiappini?
R. Si, perchè sono divenuto molto amico della sua produttrice teatrale Silvia Bianculli, anzi colgo l’occasione per ricordare ai lettori di ‘Intervistando’ che ripartono le repliche di “Al posto giusto nel momento sbagliato” di cui è protagonista Barbara Chiappini.
‘Al posto giusto nel momento sbagliato’ è una commedia esilarante e coinvolgente.
Barbara sicuramente la rincontrerò prossimamente nelle serate di miss Universo che si terranno in Campania, di cui sto scrivendo i testi dello spettacolo insieme all’imitatore Enzo Guariglia.
D. Che rapporto ha con i suoi colleghi?
R. Ho un ottimo rapporto, anche se so che può sembrare un eufemismo, ma pur essendo quasi tutti giovanissimi mi considerano come un padre adottivo o come di solito mi faccio chiamare, un “gatto padre”, visto il mo smisurato amore per i gatti.
D. Che emozione ha provato la prima volta che ha registrato la puntata zero di ‘Misteri italiani’?
R. Più che emozione ho avuto paura per l’incredibile nubifragio che si verificò durante un particolare momento a Montesano sulla Marcellana davanti alla cattedrale neogotica donata al paese dal misterioso filantropo Filippo Gagliardi.
A tal proposito, voglio anche dire che sono stato incaricato, di interessarmi della comunicazione della nascente, fondazione ad esso dedicata che sarà presentata nel mese d’agosto a Montesano con una serie d’eventi di grande spessore culturale tra cui un premio che quest’anno andrà a Corrado A. per il suo format ‘Enigma’.
D. Se le dico solidarietà cosa le viene in mente?
R. Una mia pratica quotidiana. Sentirsi parte di un tutto. Dare tutto quello che si può. Amare il prossimo come se stesso. Amarlo come ha fatto Gesù, quello vero.
Ma questa, come dice Lucarelli, è un’altra storia, ovvero la mia passione per i vangeli Apocrifi ed il cristianesimo delle origini, su cui ho realizzato anche un documentario per RAI EDU.
D. Quali sport catturano il suo tempo libero?
R. Vado spesso in bicicletta.
La passione per la bici mi è venuta a Metaponto, dove sono andato in vacanza per dieci anni di seguito, finchè i miei figli non si sono fatti grandi.
D. Crede in Dio?
R. E' una domanda troppo importante che richiederebbe una risposta complessa ed articolata per i motivi precedentemente espressi...in estrema sintesi posso dire di Si.
D. Fantasia e gusto hanno le mani in pasta…il suo piatto preferito a tavola è?
R. Tutti i tipi di pasta purché condita bene, ma il top secondo me sono le penne all’arrabbiate fatte ad Orvieto.
D. Cosa la sorprende e la incanta tutt’ora?
R. Tutto: la vita, l’amore, ma soprattutto i gatti, (vivo in casa con 5 stupendi soggetti).
D. Vacanze al mare o in montagna? Oppure gradisce la campagna?
R. Mi va bene tutto, perchè dipende esclusivamente dalla compagnia
D. Una serata speciale la trascorrerebbe con Anna Valle, Claudia Koll o Serena Rossi?
R. Con mia moglie...dopo 35 anni di matrimonio e 5 di fidanzamento credo che abbia tutti i diritti di esclusiva.
D. Se fosse una moto sarebbe?
R. Una vecchia Guzzi bicilindrica.
D. Progetti futuri?
R. Tanti, tanti, tanti.
D. Sogno nel cassetto?
R. Presentare un programma alla Lucarelli…ma non è detto che non ci riesca. Ci sto già lavorando.

martedì 1 luglio 2008

Maurizio Viola...inseguendo i sogni





Intervista esclusiva realizzata l’1 Luglio 2008 da Ilaria Solazzo a Maurizio Viola per ‘castzine’.

Nato a Roma il 22 marzo del 1951 Maurizio Viola ha un curriculum che non passa inosservato.
Da “Generazione X” all’ Auditorium di Roma come ideatore e regista, si è occupato della regia e delle luci per la serata commemorativa dedicata a Rino Gaetano sempre presso l’Auditorium di Roma.
E' stato presente con la sua professionalità anche in occasione della notte Notte bianca al Pincio 2005 con il compito di curare naturalmente regia e luci.
La regia del Roma Rock, Roma Pop con il Comune di Roma, senza dimenticare la regia luci di “Musicultura” a Macerata, sono solo alcuni dei suoi numerosi lavori.
E’ un uomo che va incontro al suo futuro con grandi successi di ieri e di domani.

D. Chi è Maurizio Viola?
R. E’ un fotografo di musica , curatore luci e organizzatore oltre che regista degli spettacoli musicali dell' Auditorium di Roma.
D. A che età ha sentito la forte predisposizione per questa professione?
R. A 14 anni.
D. Quali riconoscimenti ha ottenuto in questo ambito?
R. Dischi d'oro , come produttore ed un disco di platino.
D. Lei è un’ affermato regista, tra gli artisti conosciuti negli anni chi ricorda con affetto e perché?
R. Eros Ramazzotti , per la sua professionalità e Vittorio De Sica per il suo carisma.
D. Siccome incarna una parte della storia dello spettacolo in Italia, ha mai pensato di pubblicare una raccolta con tutti gli spettacoli più belli da lei realizzati?
R. No, perchè non credo a queste forme di espressione .
D. Ha mai ricevuto proposte per lavorare come regista di luci sui set cinematografici?
R. No, perché e' un altro tipo di lavoro, ma ho collaborato alle luci del film di Teresa De Sio "CRAJ".
D. Tra le trasmissioni realizzate la più bella è? Perché?
R. La storia di Roma narrata attraverso l'Eneide , davanti al museo della civiltà romana , le parole di Virgilio recitate e da me illuminate mi emozionavano.
D. Questo lavoro le ha permesso di conoscere tanta gente famosa e non; tra i VIP italiani con chi è diventato amico?
R. Eros Ramazzotti , Lucio Dalla , Giuliana De Sio e Neri Marcorè sono miei amici.
D. Lavora a ritmo frenetico non le viene mai voglia di fermarsi?
R. Sempre.
D. Quali sono state le tappe più importanti nel suo lavoro?
R. La collaborazione con Vasco Rossi e Fabrizio De Andre', (fronte del palco e Anime Salve).
D. Della sua famiglia c’è qualcuno che come lei apprezza l’arte?
R. Si, mia madre.
D. Si descriva con tre aggettivi.
R. Sono una persona seria, integralista e sognatore .
D. Se si potesse reincarnare in una STAR americana, chi sceglierebbe? Come mai?
R. Alan Arkin nel "mago di Lublino" o Robert De Niro, (è il cinema).
D. Preferirebbe vivere un giorno da leone o tre da delfino?
R. Ne l'uno e ne l'altro, vivrei , semplicemente .
D. Quali sono poche semplici mosse per vivere una vita a colori?
R. Amare, amare, amare.
D. Le dicono che può andare a spasso nel tempo, quale era le piacerebbe assaporare?
R. Il periodo che mi permetterebbe di conoscere Caravaggio.
D. Per quale squadra tifa?
R. Per la Roma.
D. Il dolce e l’amaro, ci sveli due episodi della sua professione che possano essere incentrati su questi due gusti?
R. Amaro : il grande edonismo degli artisti Dolce : Le lacrime nell'ascoltare la voce di Gabriella Ferri .
Amaro :Conoscere un artista stimato e ricredermi sull'uomo Dolce : Conoscere Frank Zappa e trovarlo un uomo straordinario .
D. Per una cena sceglierebbe Sofia Loren, Virna Lisi o Sabrina Ferilli?
R. Virna Lisi.
D. Le dieci cose che odia negli altri sono?
R. Egoismo , pressapochismo , gelosia , invidia , incoerenza , vanità , falsità , borghesismo , mancanza di ideali , inconsapevolezza dei danni all'ecosistema .
D. Dove trascorrerà le vacanze estive?
R. In Spagna .
D. Sogno nel cassetto?
R. Dirigere ed illuminare un mega concerto dedicato a Fabrizio De Andre'.
D. Progetti futuri?
R. Una rassegna dedicata a Andrea Pazienza , Lefe in Gubbio con Paolo Bonolis.