martedì 30 ottobre 2007

Alfonso Giordano, un esperto esecutore di musica





Intervista esclusiva realizzata il 30 ottobre 2007 da Ilaria Solazzo ad Alfonso Giordano per ‘castzine’.

Ogni volta che si parla di musica vengono citati soltanto i nomi degli artisti di facciata,
ma vi sono personalità anonime che marchiano con un'impronta indelebile il mondo dell’arte.
Tra questi vi è Alfonso Giordano un bravissimo musicista salernitano che suona nei ‘CorEcorde’ il flauto traverso, l’ottavino e la ciaramella.

D. A che età ha iniziato a studiare canto?
R. Non ho mai studiato canto.
Ho iniziato da ragazzino a studiare chitarra classica.
I miei studi di musica, da qualche anno, si sono focalizzati sul flauto traverso.
D. Da chi ha ereditato questa passione?
R. La passione per la musica è nata e cresciuta inspiegabilmente dentro di me ,non mi è stata trasmessa dalla mia famiglia.
D. Quante ore al giorno dedica alla musica?
R. Almeno un paio.
D. Quando ha capito che essa sarebbe stata parte integrante della sua esistenza?
R. Quando ho iniziato a pizzicare le corde di una chitarra, all’epoca avevo 12 anni,solo allora mi resi conto di non poter fare a meno di esprimermi ed a volte di rifugiarmi nella musica.
Sono convinto che essa sia parte integrante della vita di ognuno.
C’è chi la fa e chi si limita ad ascoltarla, ma nessuno riesce ad escluderla dalla propria esistenza.
D. Quale sua esibizione ricorda con maggior affetto?
R. Nessuna in particolare, perché escludendo le cosiddette “serate storte”, ogni volta è stata per me una esperienza emozionante e meritevole di essere ricordata.
D. Quanti strumenti musicali sa suonare?
R. La chitarra, il flauto traverso e le percussioni sono gli strumenti attraverso i quali mi piace esprimere le mie velleità musicali.
La scelta di non “specializzarmi” mi dà motivo di non ritenermi né un chitarrista, né un flautista, né un percussionista.
D. Di quale gruppo fa parte?
R. Attualmente faccio parte di due gruppi musicali: uno di musica popolare, i “CorEcorde”, e l’altro in cui sfogo le mie pulsioni rock con la mia chitarra elettrica, “Indagini su un cittadino al di sopra di ogni sospetto”.
D. Qual è il suo ruolo all’interno dei ‘Corecorde’?
R. Fondamentalmente suono il flauto traverso e l’ottavino, ma ci sono momenti nei nostri spettacoli in cui mi cimento con il canto,
il ballo e la recitazione.
D. E’ laureato?
R. Non ancora.
D. E’ fidanzato?
R. Si. Felicemente, da 9 anni.
D. La sua famiglia è contenta dei suoi traguardi?
R. Si, ma mi vorrebbe già laureato.
D. Cosa non cambierebbe mai del suo carattere?
R. La disponibilità a comprendere, ovvero l’apertura mentale verso tutto ciò che mi circonda e verso gli altri.
D. C’è un progetto a cui tiene particolarmente e che intende portare avanti nei prossimi mesi?
R. Si, ma non intendo parlarne ora, perché non è ancora definito.
Posso dire che si tratta di un progetto benefico dove la musica e lo spettacolo sono protagonisti.
D. Se fosse una canzone sarebbe…
R. Una canzone rock-progressive: tanta melodia dolce e profonda con aperture brillanti ed incisive.
D. Si descriva utilizzando sei aggettivi.
R. Disponibile, onesto, lunatico, pigro, sensibile e sognatore.
D. Il suo cantante preferito è?
R. Ian Anderson, front-man dei Jethro Tull.
D. Se andasse su un'isola deserta, quali sono le tre cose che porterebbe in valigia?
R. La chitarra, un lettore mp3 ed un buon libro.
D. Come abbina la sua attività con la vita privata?
R. Faccio un pò confusione tra le due e la cosa non mi dispiace.
L’amicizia, l’amore, l’impegno serio e lo svago caratterizzano la mia vita di tutti i giorni,
ma senz’altro li riscontro anche nell’ambito della mia attività musicale.
D. Sogno nel cassetto?
R. Fare della mia passione un lavoro.

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