martedì 12 febbraio 2008

Giulio Casale, autore televisivo di “The Club on the road”





Intervista esclusiva realizzata il 12 Febbraio 2008 da Ilaria Solazzo a Giulio Casale per ‘castzine’.





Giulio Casale ideatore e autore TV, disponibile a nuove esperienze professionali nel campo della comunicazione e nella realizzazione di programmi, ha 32 anni, parla inglese e francese.
Nato a Roma il 7 Gennaio del 1976 da diversi anni vive a Milano.
Ha lavorato con Alessandro Cecchi Paone ed è stato autore del programma ‘The club on the road’ in onda su All Music.




D. Quante lingue conosce?
R. Inglese e francese.
D. In cosa è laureato?
R. In Lettere con indirizzo Archeologia.
D. Professione?
R. Autore televisivo e, da un pò di tempo, documentarista.
D. Esperienza professionale più divertente?
R. Per un anno e mezzo ho lavorato ad un programma per uno dei canali satellitari di Mediaset, fino alla chiusura del canale.
Forse il programma non era granché seguito, ma lavorarci è stato molto divertente.
Era un programma di intrattenimento con lo scopo di far fare anche due risate.
E per divertire chi ci guardava dovevamo per forza farlo noi per primi.
D. A che età ha iniziato a lavorare come autore TV?
R. A 28 anni. Forse un po’ tardi rispetto alla media.
Ma avevo fatto altri studi, e fino ad un certo punto non avevo mai preso in considerazione questa strada.
D. Come è venuta l'idea del programma “The club on the road”?
R. Credo dalla volontà di far incontrare persone che normalmente si corteggiano solo tramite chat.
È stato interessante osservare che tanti ragazzi sono stati capaci di corteggiare una persona mettendosi in gioco fisicamente, cosa che di solito in chat non avviene.
D. Quali sono i requisiti per una buona comunicazione su temi d’interesse sociale?
R. Credo siano la chiarezza e l’onestà, anche se molto spesso non vengono garantite né l’una né l’altra.
D. A che punto è la comunicazione sui temi sociali in Italia?
R. Si potrebbe fare molto di più.
Purtroppo molto dipende anche dallo scarso interesse delle persone verso questi temi.
Non è un caso, d’altra parte, che alcuni tra i più importanti telegiornali occupino un terzo del loro tempo con notizie di gossip ed altre scemenze di questo tipo.
Ma lo fanno perché alla gente interessano queste notizie o viceversa? Qual è la causa e quale l’effetto?
D. I suoi interessi su cosa vertono?
R. Su molte cose: sport, cinema, letteratura… ma senza esagerare.
Mi piace molto anche dedicarmi agli amici, vederli spesso, uscire con loro, rimanere sempre in contatto.
Insomma, di solito non mi annoio.
D. Ha mai scritto per giornali e riviste?
R. Molto poco.
Gli articoli che ricordo con più piacere sono quelli che ho scritto per la rivista “La macchina del tempo” su vari argomenti.
Purtroppo non ho mai collaborato con un quotidiano.
Magari potrebbe essere il mio prossimo obiettivo.
D. Il personaggio per cui vorrebbe ideare un programma da far condurre?
R. Mi piace molto Neri Marcorè.
“Per un pugno di libri” è una trasmissione godibilissima anche e soprattutto grazie a lui.
È estremamente poliedrico, e lavorare ad un programma con lui potrebbe essere molto divertente ed interessante.
D. Ha mai pensato di aprirsi un’agenzia tutta sua?
R. Onestamente no.
Un passo del genere comporterebbe diventare quasi un imprenditore.
Niente di male, per carità. È solo che voglio continuare a fare un lavoro che amo.
D. Le sue amicizie fanno parte dello spettacolo?
R. Anche. Gli amici di Roma, la mia città, sono quelli che conosco e frequento da più tempo, e sono e rimarranno sempre il mio punto di riferimento.
Col tempo ho instaurato splendide amicizie anche a Milano.
Tra queste ci sono diversi personaggi del mondo dello spettacolo, ossia quasi tutti quelli con cui ho lavorato.
Questo è un aspetto di cui sono molto contento.
D. Ha un suo sito web?
R. No. Se anche volessi aprirlo non potrei farlo a nome mio, poiché c’è un cantante molto bravo che si chiama esattamente come me che ha aperto il suo sito ufficiale ovviamente con il suo nome e cognome.
Gli stessi miei. Ubi maior…
D. La trasmissione più noiosa su cui ha lavorato?
R. Mi sono sempre divertito in tutte le trasmissioni a cui ho lavorato.
Quindi dico nessuna. E se anche ci fosse stata non lo direi per non offendere nessuno.
D. Tra i suoi datori di lavoro, chi è quello più flessibile?
R. Se parliamo di flessibilità nelle consegne dei lavori, nessuno.
Se invece parliamo di orari, tutti.
Per il tipo di lavoro che faccio non hanno grossa importanza gli orari.
Io so che quel giorno devo consegnare il lavoro finito.
Nessuno sta a guardare quando, dove e come lavoro.
L’importante è che la scadenza sia rispettata.
D. A cosa sta lavorando attualmente?
R. A dei nuovi documentari sull’antico Egitto. Faticoso ma bellissimo.
D. Cosa si aspetta dal 2008?
R. Che vada meglio, molto meglio del 2007.

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