martedì 19 febbraio 2008

Max Laudadio il "giustiziere" di Striscia la notizia






Intervista esclusiva realizzata il 19 Febbraio 2008 da Ilaria Solazzo a Max Laudadio per ‘castzine’.




Max Laudadio ha 37 anni ed è uno dei preziosi collaboratori del TG satirico di canele5.
In 5 anni ha realizzato per Antonio Ricci 400 servizi in tutta Italia, perché per lui smascherare le ingiustizie è diventato un chiodo fisso.





D. Anni di animazione nei villaggi cosa le hanno insegnato?
R. La base del lavoro che svolgo oggi.
Il sacrificio e la fatica.
Mi hanno insegnato ad aprire la mente ed a socializzare.
In sostanza un’apertura totale del carattere.
D. Da 12 anni è in TV, quali sono le tappe più importanti della sua carriera?
R. Il passaggio da Match Music, (una Tv satellitare), alla parte autorale a Disney Channel, dove ho conosciuto il regista delle ‘Iene’.
Poi, ovviamente, il passaggio dalle ‘Iene’ a ‘Striscia la Notizia’.
D. In radio di cosa si sta occupando in questi mesi?
R. Tutti i miei programmi radio sono dedicati alla gente.
Mi piace entrare nella loro vita, un po’ come faccio a ‘Striscia’,
ma in maniera più leggera.
D. Delle esperienze teatrali fatte quale è stata la più impegnativa? Perché?
R. Decisamente ‘Studio 54’, il musical, perché l’ho scritto, diretto e recitato.
E’ stato il primo impegno grosso da tutti i punti di vista.
D. Quali sono le sue grandi passioni a parte il cinema?
R. Lo sport, perché non potrei mai farmi prendere dalla pigrizia, e la lettura.
Mi sono scoperto ultimamente un lettore molto avido.
D. Quali sport pratica oltre il calcio?
R. Lo sci, la subacquea, il basket e la motocicletta.
Poi, in questi ultimi mesi, ho riscoperto anche il ballo e me ne sono appassionato.
D. Che rapporto ha con la musica? A quanti concerti ogni anno assiste da vivo?
R. La musica fa parte del mio DNA.
Sono autore di testi, ho una band con la quale faccio serate.
Adorando la musica italiana, cerco di non perdermi i “grandi” come Vasco Rossi e Jovanotti.
D. Se le chiedessero di premiare il miglior programma culturale di questi ultimi tempi a chi consegnerebbe il premio? Perché?
R. Perché c’è cultura vera in televisione?
D. La comunicazione popolare è sempre una <>?
R. Parlando di comunicazione popolare, quindi demagogica, non si può non parlare di corruzione.
D. Nel 1962 la RAI proponeva la commedia ‘Filumena Marturano’ di Eduardo De Filippo, oggi a distanza di 46 anni si dice che il teatro in televisione sia morto, secondo lei è vero?
R. Il teatro non nasce per essere portato in televisione.
Sicuramente non è questo il motivo che vede il “vuoto” nelle sale.
E’ un problema di cultura e, troppo spesso, a questo si aggiunge anche che la qualità degli spettacoli non rispecchia il costo del biglietto.
D. La TV delle origini aveva un’ideologia, ambiva essere una specie di seconda scuola che si traduceva coerentemente in programmi riservati in modo esplicito al pubblico dei telespettatori più giovani e indifesi, oggi si rimpiangono le trasmissioni a misura di ragazzo, domani crede che ci si struggerà per qualcosa d’altro? O esistono tattiche ideali per salvare la situazione odierna?
R. Non c’è niente da colpevolizzare come non c’è niente da salvare.
E’ una normale evoluzione.
Qualsiasi sia il prodotto, esisterà sempre chi si schiererà contro.
D. Sogno nel cassetto?
R. Vorrei che il pubblico riuscisse a vedermi come un bravo conduttore, attore, cantante e ballerino.