sabato 12 gennaio 2008

Gianluca Monteforte, il capitano della comicità




Intervista esclusiva realizzata il 12 Gennaio 2007 da Ilaria Solazzo a Gianluca Monteforte per ‘castzine’.

Da piccolo il sogno di Gianluca Monteforte era diventare miliardario, ma poiché era obiettivamente irrealizzabile, ha cominciato ad appassionarsi alla vis comica.
Teatrante burlesco nel tempo libero ama viaggiare, guardare film e navigare in internet.

D. Come definirebbe il suo modo di far ridere?
R. Parzialmente improvvisato, disordinato, ma diretto e senza sconti di fine stagione.
D. Cos’è per lei l’umorismo?
R. Una delle tante sfaccettature dell’umorismo è lo smontare i falsi avvenimenti per mettere a nudo la verità con la necessaria vena ironica.
D. Da cosa nasce la sua comicità?
R. La mia vena comica nasce dal sangue umoristico.
La mia vena è ‘aorta’…anzi a ORTE vicino Roma.
D. A quali modelli di comicità si ispira?
R. Primo fra tutti a Massimo Troisi per la sua semplicità nel raccontare , ma poi vi è Vincenzo Salemme per la sua genialità , Roberto Benigni per la sua poesia dantesca ed infine Franco Franchi e Ciccio Ingrassia per la loro sana risata di pancia.
Senza dimenticare il grande Gigi Proietti per il suo istrionismo.
Fiorello ed Enrico Montesano li adoro per il loro talento ciarliero.
,D. Perché a suo parere, sempre più spesso, vengono richiesti dei comici per intervenire in occasione di incontri, feste ed eventi?
R. Se penso alle conferenze in cui si parla per tre ore di fila affermo che i comici a quel punto diventano un modo per rompere la monotonia e per allentare le tensioni.
D. Patch Adams è un film del 1998 prodotto negli USA liberamente tratto dall'autobiografia di Hunter Adams che narra di un personaggio controcorrente che introduce la risoterapia nei primi anni '70.
Da questo film si è iniziata a diffondere la cultura del sorriso anche in Italia; lei ha mai pensato di collaborare con delle associazioni di volontariato per regalare un sorriso a chi sta male?
R. Certo che si! Donare un sorriso, un abbraccio o una carezza, senza pretenderla, non costa nulla e…anche se costasse qualcosa diventerei povero per spendere ricchezza a favore di un sorriso.
D. Beppe Grillo, sta portando avanti varie battaglie, tra cui anche quella contro il precariato.
Che idea si è fatto in merito?
R. La parola pre –cariato secondo me sta già per ‘cariato dall’inizio’.
Se non si curerà in tempo saranno dolori.
D. Ci racconti una barzelletta che ci distolga dalle tragedie quotidiane?
R. Potrei fare una battuta al volo, ma non so giocare a pallavolo…Scherzo!
Un tizio vince 6 milioni di euro alla lotteria.
Corre a casa e dice dalla moglie dicendo: ‘Cara ho vinto 6 milioni di euro alla lotteria, prepara le valigie.
Lei chiede al marito: ‘Caro cosa ci metto dentro? Le robe invernali o estive?’.
Il marito prontamente risponde alla moglie: ‘Metti quello che vuoi basta che ti levi in fretta dalle scatole’.
D. Se potesse fare uno stage chi vorrebbe come suo maestro tra Claudio Bisio, Giorgio Panariello e Teo Teocoli?
R. Francamente tutti e tre.
Teo Teocoli come maestro di trasformismo facciale, Giorgio Panariello come maestro di trasformismo vocale e Claudio Bisio come maestro di vita attoriale.
D. Cosa farà nei prossimi mesi?
R. Cercherò di interpretare famosi sketch che hanno fatto ridere il pubblico.

lunedì 7 gennaio 2008

Elio Di Nunzio, un poeta dal suono silenzioso.





Titolo: “Elio Di Nunzio, un poeta dal suono silenzioso”.

Intervista esclusiva realizzata il 7 Gennaio 2008 da Ilaria Solazzo ad Elio di Nunzio per ‘castzine’.

Elio Di Nunzio, nato il 13 settembre del 1975 è un giovane poeta pugliese nato sotto il segno della vergine.
Parla inglese e francese, nel campo dell’informatica sa usare il pacchetto office, LOTUS 123 e naturalmente INTERNET.
Ha partecipato ha tanti eventi culturali tra i quali vi sono l’antologia poetica “La parola sensuale” e “La poesia nel cassetto”.
Diplomatosi nel 1994 come perito tecnico commerciale ad indirizzo giuridico economico aziendale, ha conseguito l’E.C.D.L. ed attualmente studia scienze della comunicazione presso la facoltà di lettere e filosofia di Lecce.

D. Da quanto tempo si occupa di poesia?
R. Da che ricordo ho sempre pensato di fare poesia.
Avevo 6 anni è già accadeva.
Dico ‘pensato’ per un ottimo motivo: poesia vuol dire tutto o forse niente.
Sembrerà un’idiozia, ma la poesia è una forma d’arte molto particolare che gioca esclusivamente sulle emozioni…e le emozioni fanno parte dell’individuo, aldilà di tecniche e rime.
Si nasce poeti, come si nasce passionali, innamorati dell’amore, paghi per arte e forme.
D. In quali momenti si sente ispirato?
R. Sono ispirato dalla musica, da un fiore, da una donna o da un cerbiatto, da una carezza o da un bacio, perché tutto può essere ispirazione, che sia triste o mera allegria!
Mi fermo e scrivo…
D. Chi è il suo poeta preferito?
R. Non ho un poeta preferito, ma sono innamorato dei classici.
D. C’è un libro di poesie a cui è particolarmente legato?
R. I canti di Leopardi hanno segnato la mia crescita, la mia maturità emozionale più che professionale.
D. Le sue opere su quali tematiche vertono?
R. Sono abituato a fare poesia in ogni dove.
Mi piace parlare d’amore, d’amicizia e di emozioni.
D. Ha mai pensato di scrivere un libro?
R. Attendo la pubblicazione di una mia raccolta di poesie e di un romanzo che ho scritto in questi anni.
D. Le sue poesie d’amore a chi sono dedicate?
R. Le mie poesie sono dedicate alla gente a cui tengo, ai paesaggi da cui rimango affascinato, alla vita che amo e alla mia donna.
D. Da chi ha ereditato la passione per la scrittura?
R. La mia famiglia è intrisa d’arte, di emozioni e d’amore, perciò è stato semplice per me apprendere.
D. Come si intitola la sua raccolta poetica?
R. Intrepidum iter, (è un viaggio audace).
D. Nel tempo libero cosa fa?
R. Mi interesso per tutto ciò che è ‘interessante’, dal motociclismo all’automobilismo, dal cinema al teatro, attività informatiche e fai da te.
D. Progetti futuri?
R. Proverò a realizzare ogni mio sogno ed a realizzare me stesso in tutte quelle che sono le mie aspirazioni professionali.