Intervista esclusiva realizzata il 26 Gennaio 2008 da Ilaria Solazzo a Gianni Petrizzo per `castzine´.
Gianni Petrizzo, ha 37 anni ed è un regista sperimentatore, infatti le sue opere spaziano tra vari generi cinematografici: il thriller, l’horror, il fantasy, il drammatico e la commedia.
Nel 2000 ha ricevuto il primo premio a Cinecittà come miglior steadyman internazionale.
Attualmente sta realizzando una serie di documentari per le televisioni satellitari: ‘DENARO TV’, ‘CANALE 8’ e ‘INM CHANNEL’, mentre prepara per il cinema ‘La boccetta dell’amore”, il suo secondo lungometraggio.
Nel 2000 ha ricevuto il primo premio a Cinecittà come miglior steadyman internazionale.
Attualmente sta realizzando una serie di documentari per le televisioni satellitari: ‘DENARO TV’, ‘CANALE 8’ e ‘INM CHANNEL’, mentre prepara per il cinema ‘La boccetta dell’amore”, il suo secondo lungometraggio.
D. Quando ha capito di essere riuscito a convincere del suo talento anche l’Italia?
R. Alla fine della realizzazione del film sono passati quattro anni di intense pubbliche relazioni con gli addetti ai lavori e alla fine sono stato ripagato.
D. Lavora a ritmo frenetico; non le viene mai voglia di fermarsi?
R. Una volta si diceva: 'Chi si ferma è perduto'.
Io oggi ti dico che a mio parere chi si ferma è fuori dal gioco per sempre.
D. Perché ha scelto questa professione?
R. Per raccontare qualcosa a qualcuno, per non rimanere solo e per dimostrare qualcosa a più persone, non soltanto a me stesso.
D. Come concilia la vita privata con una carriera impegnativa come la sua?
R. E’ molto difficile e faticoso, poichè bisogna saper rinunciare a volte sia all’una che all’altra e viceversa, ma alla fine è importante rendersi conto che è sufficiente sapersi accontentare.
D. Ha mai ricevuto proposte di lavoro dalla televisione?
R. Sì, ma la TV a livello artistico-creativo non mi dà mai quello che mi restituisce il cinema.
D. Per la strada c’è gente che le chiede l’autografo?
R. Ancora no e spero che non mi accada mai.
D. Quali sono state le tappe più importanti sino ad oggi nel suo lavoro?
R. Aver realizzato da solo un lungometraggio e in secondo luogo essere riuscito, sempre da solo, a trovare una distribuzione internazionale e nazionale.
D. E’ giusto far valere i propri diritti in ogni settore?
R. E’ sacrosanto!
D. Il suo film preferito è?
R. ‘PASSWORD’…scherzo! Ne ho uno per ogni mia fase di crescita.
D. Se si dovesse dare un voto come ‘artista’ quanto si darebbe?
R. Sei come 6.
D. Come affronta la vita fuori dai set cinematografici?
R. Allo stesso modo, ma forse con meno passione.
D. Ci sono segreti cinematografici che non sono più un mistero per lei?
R. Non si finisce mai di imparare.
D. Ha mai realizzato cortometraggi? Perché?
R. Ho iniziato come tutti con i corti e ne ho realizzati 25.
Li ho creati, perché è da lì che un regista comincia.
Li ho creati, perché è da lì che un regista comincia.
D. A che età comprese che il cinema avrebbe rappresentato il suo futuro lavorativo?
R. A 13 anni rubai 20 mila lire a mio padre per comprare una pellicola super8 per girare la comunione di mia sorella e dopo 20 giorni “all’epoca bisognava sviluppare il girato” ero già 'drogato' dal cinema.
D. Cosa vede quando si guarda allo specchio?
R. Un film.
R. Un film.