mercoledì 4 giugno 2008

La parola a...Valerio Massafra



Intervista esclusiva realizzata il 4 Giugno 2008 da Ilaria Solazzo a Valerio Massafra per ‘castzine’.


Valerio Massafra è un ex speaker radiofonico che ha lavorato per anni come funzionario vendite L’OREAL.
Attraverso questa intervista si è simpaticamente prestato al web per farsi conoscere dai navigatori di 'INTERVISTANDO', ma soprattutto per cercare di descrivere le emozioni che ha provato in questi lunghi anni di carriera.
“A mio avviso”, dice Valerio Massafra, “non c'è strumento musicale più bello della nostra voce”.

D. Chi è Valerio Massafra?
R. Come genitore e padre di famiglia, sono sempre lo stesso da 36 anni.
Sono stato un funzionario vendite per L’OREAL per 35 anni.
Dopo aver svolto lavoro negli alberghi, ed un periodo in una società internazionale distributrice di calzature nei primi anni di aperture in Italia, sono stato un collaboratore gratuito per le radio private.
La mia età? La stabiliscono gli altri, quando si sta insieme.
Nel maggio del 2005 mentre ero in pensione i miei ex colleghi mi hanno regalato una targa ricordo con su scritto: "... il calendario è un’invenzione degli uomini... per lo spirito, il tempo non esiste".
Gli stessi amici nel Natale del 2002 mi regalarono una targa con: “... La carica e la vitalità con cui affronti la vita, siano per te una costante...”
D. Che rapporto ha con la musica?
R. Di musica ne ho ascoltata tantissima fin da ragazzino, ho anche provato a stare nei gruppi, negli anni 60/70 ed ogni tanto ci ritroviamo.
Il mio cantante preferito per un certo tempo è stato Peppino di Capri.
Per caso ha un figlio, Valerio. Ma guarda un pò.
Un altro mio amico, ex titolare di una emittente in provincia di Bari, ha anche lui chiamato un figlio Valerio, proprio come me.
D. Anni fa quali generi di musica ascoltava?
R. Quando viaggiavo in lungo ed in largo per lavoro con la mia automobile,spesso in momenti di tensione preferivo ascoltare musica soft, quasi classica.
D. Come vive la sua vita?
R. Vivo la vita intensamente, nello stare con gli altri.
Associo sempre un ricordo o ad una esperienza già vissuti al momento che vado rivivendo.
D. Se fosse stato lei l’ideatore della radio, quale sarebbe stato il primo messaggio che avrebbe voluto divulgare tra gli ascoltatori?
R. Ho cercato sempre di dare le giuste informazioni, perchè preferisco la radio di servizio, non mi piace interagire in modo passivo, ma attivo.
La musica deve essere un buon veicolo sul quale trainare la trasmissione…stando sempre attenti alle fasce orarie.
Prima di tutto voglio capire io, per poter dare qualcosa agli altri.
I "comunicati stampa" sic et simpliciter li può leggere chiunque.
D. Se oggi potesse occuparsi di un programma radiofonico per quale radio le piacerebbe lavorare?
R. Visto l'attuale momento socio-politico, ovunque si possa dare agli altri formazione ed informazione.
Da grandi si diventa esperti, non saggi.
Spero di aver acquisito esperienza e...di poterne ancora trasmettere.
D. Tra tutti i modi sofisticati di comunicare il più semplice e diretto rimane la parola.
C’è un posto particolare dove spesso ama chiacchierare in compagnia di amici?
R. Se, la mia compagnia è gradita, dappertutto.
Alcune persone vorrebbero rendere sempre più difficile lo stare con gli altri.
Bontà, disponibilità, pazienza, altruismo, tolleranza...sembrano non essere più pronunciabili, poichè prevaricazione, insofferenza, ed altro rendono la vita impossibile.
D. Magia e tecnologia fanno solo rima secondo lei?
R. La magia? Mmmahahah; se è telepatia, ci credo!
La tecnologia è scienza, esperienza, frutto di ricerca di tanti che si applicano seriamente, e vanno incoraggiati e sostenuti.
D. Se avesse a sua disposizione una macchina del tempo per poter tornare indietro nel passato cosa modificherebbe del suo vissuto?
R. Quando finii il militare, (allora era di 14 mesi), dissi che avrei ricominciato per modificare alcune situazioni, ma...non trovai 4 amici al bar.
Tutti eravamo presi da altro: ricerca di lavoro, una sistemazione, fidanzate;(Poi cambiarono dopo anni il servizio militare).
D. Secondo lei è vero che colui che domina gli odori, domina il cuore degli uomini? Come mai?
R. Non so! Amo molto gli odori, gli aromi, i profumi, (a prescindere il mestiere), quelle piacevoli sensazioni che si provano in certi momenti della vita, e che spesso rimangono nella memoria o nel cuore.
Capita spesso di annusare odori ad aromi che ho già provato che mi riportano a precedenti tempi e luoghi.
D. Cos’è per lei la libertà?
R. Parliamo di indipendenza? Vivere tranquillamente il proprio lavoro, la propria famiglia, la vita senza essere assoggettati.
Ho servito la mia azienda con lealtà e partecipazione, ciò credo mi abbia dato, in altro verso libertà.
D. Ha lavorato per anni per L’OREAL, cosa le manca di quegli anni trascorsi in giro per il mondo?
R. L'intensità della vita vissuta con passione, ed attaccamento alle persone che componevano le varie squadre.
Non voglio esagerare, ma il modo di vivere in L’OREAL, era e credo, (dalle informazioni in mio possesso), sia rimasta una 'filosofia'.
D. Tra le star internazionali conosciute alcune l’avranno colpito negativamente ed altre positivamente. Ci sveli due nomi noti che ricorda con simpatia.
R. Le testimonial che ho conosciuto sono state tantissime, e tutte star di altissimo livello.
Due nomi che mi vengono in mente sono Andie MacDowell e Monica Bellucci.
D. ‘Grease’ è stato ed è un musical cult…per vari motivi, uno dei quali è stato sicuramente rappresentato dal look accattivante degli attori.
Nel grande successo quanto hanno influito a suo parere i prodotti per l’estetica adoperati dai parrucchieri e dai truccatori?
R. Tutte le aziende vivono in prima linea l'evoluzione dei tempi, spesso anticipano tendenze, in altri casi le seguono.
L'attenzione a non farsi cogliere impreparati è massima.
L'OREAL è ormai simbolo di anticipazione, vista l'internazionalità del marchio.
‘Grease’ a suo tempo fece arrivare sulla testa dei ragazzi l’uso del gel per capelli, con STUDIO LINE, L’OREAL raggiunse le più alte vette della notorietà; dopo più di 20 anni il marchio resiste bene e va avanti.
D. Tra i personaggi della Walt Disney chi ritiene più affine al suo modo d’essere? Per quale motivo?
R. Non sono zio paperone, non ho mai preteso di emularlo.
Ho sempre lavorato senza aver mai trattato il mio compenso, nelle aziende serie questo timore non dovrebbe esserci, ci sono degli standard per cui oltre non si va.
A me è accaduto, ma parlo di aziende serie.
D. Rispetto agli anni della sua infanzia i bambini di oggi sono economicamente più ricchi, pensa che nelle nuove generazioni cresceranno anche i valori della solidarietà, della famiglia e del rispetto?
R. Beati quei bimbi che hanno una buona guida familiare, scolastica e religiosa, e delle buone compagnie di amici portatori degli stessi valori.
In compagnia, (oggi branco), spesso accadono tante storie, ci si fa forti dell'appoggio altrui, ma del dopo nessuno si preoccupa.
Storie legali, schedature, condanne penali...
D. Un suo pregio? E un suo difetto?
R. Le qualità le giudicano gli altri con, (più o meno), un amore sincero nei miei riguardi.
Parlo di amore non di invidia, perchè tale sentimento non alberga in me.
Si invidia quando non si conoscono le persone, i fatti, le storie, i sacrifici che portano al benessere ed alla visibilità.
Sono riconoscente di ciò che ho ricevuto, delle condizioni che mi sono state offerte, non dimenticando, che la mia strada non è sempre strada piana.
Nel saluto all’azienda ed ai colleghi ho voluto ricordare i molti dirigenti, funzionari e tutti i miei ormai ex colleghi; ho vissuto con loro più che con la mia famiglia.
L’ingratitudine è un fenomeno fortunatamente non molto diffuso, ma…chi sgomita e si arrampica spesso taglia la corda per salvarsi.
Difetti io? Zero...!?!?!?!?!?!?...scherzo.
D. Ha ancora un sogno nel cassetto?
R. Vorrei poter offrire ancora i frutti della mia esperienza, ma nessun manovratore sembra voler essere disturbato.
D. Cosa augura all’umanità?
R. Tutto il bene e tanta fortuna, un po' più di pazienza, amor proprio e sopratutto per gli altri.