martedì 6 novembre 2007
Maurizio Ciccolella, una stella del teatro
Intervista esclusiva realizzata il 6 novembre 2007 da Ilaria Solazzo a Maurizio Ciccolella per ‘castzine’.
Il motto di Maurizio Ciccolella potrebbe riassumersi in "Volere è potere".
Tenace e determinato, il suo desiderio fin da giovanissimo è stato quello di evadere dalla piccola realtà provinciale,
per incontrare e fare sue nuove realtà ed esperienze di vita.
Il suo curriculum, a dispetto della sua età, vanta già un elenco importante di lavori teatrali che gli hanno meritato prestigiosi riconoscimenti.
D. Che cos’è per lei, dopo tanti anni d’esperienza, l’arte dell’attore?
R. E' un mestiere aleatorio che ha perso il suo valore, ma poi, sulla scena, un attore bravo è sempre capace di lasciare affascinate.
D. Ora vive a Brindisi, ma c'è qualcosa che rimpiange del suo vissuto in giro per l’Europa?
R. Forse la possibilità di poter scegliere tra tante proposte culturali.
D. In quello che viene definito “studio teatrale” nella sua compagnia rientra anche la riscoperta delle tradizioni?
R. In un certo senso sì. E' imprescindibile la tradizione, da lì si parte per ri-cercare.
D. Artisticamente lei nasce a teatro, le sue scelte lavorative sono infatti molto rigorose.
C'è un attore italiano in particolare con il quale vorrebbe lavorare?
R. No, quelli che mi interessavano li ho già incontrati.
D. La sua formazione professionale quanto ha influito sul suo sguardo di regista ed art director?
R. Quasi completamente.
D. Nell’Italia del terzo millennio,della presunta crescita e del “tutto va bene” il teatro può svolgere un suo ruolo?
Ha un suo posto?
R. Sì, ma non mi vengono risposte al di fuori della retorica.
D. Quanto livello di oggettività c'è nei suoi testi? Quanto parla di se stesso in quello che scrive?
R. Parlare di sé è un'azione necessaria, chi crede nell'assoluta oggettività dell'arte è un pazzo o un ignorante.
D. Pensando al palcoscenico come ad un piano d'assi su cui si è mostrato tutto ed il contrario di tutto, accade a volte di sentire che il teatro sia un'arte sulla via del decesso, lei cosa ne pensa?
R. E' in decadenza da ormai decenni, ma non può perire mai, perché è una delle arti più antiche.
D. Che idea si è fatto del pubblico teatrale?
R. Quello di Brindisi è stupendo, specie quando parla bene dei miei spettacoli.
D. Per concludere, cosa dobbiamo aspettarci nel prossimo futuro dall'eclettico Maurizio Ciccolella?
R. Uno spettacolo a due con un grande regista italiano del cinema che debutta per noi nella prosa:
lo spettacolo s'intitola "L'attesa".
Un progetto sulla formazione teatrale e l'organizzazione con tanti enti importanti e sempre gratuito per i partecipanti.
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